sabato 30 aprile 2011

Struttura e filosofia del PP: Una visione complessiva

Il Convegno di quest’anno  “ raccontiamocela” era diviso in due parti distinte:  nella prima si trattava proprio di raccontare il nostro “esserci” nel gruppo  evidenziando alcuni concetti chiave che costituiscono uno dei risultati.
la seconda parte ha permesso ai partecipanti, di “dare forma” alle caratteristiche  di  PP attraverso una sintesi anche visiva.

Questo testo ha lo scopo di rendere leggibile lo schema allegato (v.pagina PP).  
Cerco sinteticamente di descrivere alcuni  aspetti o aree del quadro che rappresentano i principi irrinunciabili di PP e gli aggiustamenti che il lavorare insieme, il processo del gruppo, nuovi bisogni e nuove considerazioni hanno permesso di mettere a punto. Molto quindi è nato dal gruppo attraverso ciò che si è esplicitato o agito come un dire e un fare “esplicito ed implicito” per diventare, in questo quadro,  forma e sostanza  di quelle  regole di base a cui fare riferimento per essere liberi trasgressori ed inventori del nuovo.

L’attività di base, quella che ha  definito la costruzione del gruppo sei anni fa , è la SUPERVISIONE. 
Alcune indicazioni sono espresse sinteticamente ed ognuna di esse ha le sue ragioni  di metodo e teoriche. Quando diciamo teoriche, le intendiamo collegate alla specifica SUPERVISIONE che si realizza negli incontri con Sandro Bonomo.
Possiamo considerare questi incontri come il luogo dell’apprendimento e della ricerca.

Si entra nel gruppo attraverso una  procedura  semplice che permetta la scelta alle persone che ne fanno richiesta ed  un  minimo di ritualità affinché la decisione finale di appartenere al gruppo ( “ far parte” di PP)  sia allargata o allargabile a ProgettoPersona in tutti i suoi aspetti come descritti nella struttura costruita anche in risposta all’evolversi dell’esperienza. La scelta di partecipare alla sola supervisione non modifica il fatto che la stessa sia collocata all’interno di un insieme di azioni e opportunità.

Rispetto alla SUPERVISIONE è importante sottolineare che i partecipanti al gruppo possono gestire in prima persona la supervisione per un numero di volte significativo in modo da giocare la doppia parte ( porto un caso, faccio il supervisore di un caso di altri ) in una situazione protetta.
Nella filosofia e nel metodo di PP  è prevista l’area del “ farsi maestro”. Senza vincoli di tempo, quando il progetto di fare una relazione agli altri assume un senso generato dal piacere e dal desiderio di  essere  progettista e narratore di una propria storia.  La contaminazione  con gli altri racconti permette la costruzione della storia del gruppo PP.

L’organizzazione di Seminari è l’ espressione di un bisogno dei singoli di un “sapere” di una “problematizzazione”  che vede  coinvolti coloro che lo desiderano in un confronto ed in una scoperta di persone  e professioni diverse.
Il PP offre lo spazio per  la partecipazione di quanti risultano interessati. Ovviamente chi organizza  attività di seminario o laboratori valuterà la fattibilità in termini di inviti esterni di relatori e ospiti.

La parola  Collaborazioni è volutamente priva di connotazioni  perché PP è aperto a tutto ciò che viene ritenuto utile in termini economici e di contenuto. I membri  possono farsi soggetti di proposte ed operatori all’interno delle proposte stesse. (per competenze possedute o che si vogliono acquisire). 
E’ questa un’area che presenta molte difficoltà perché i tempi sono critici ma possiamo fare alcuni esempi  di collaborazioni con  L’OPPI, l’ASL di Genova,  ….  
Il gruppo come risorsa vede sottolineate tre parole “idee, scambi, progetti”
Pensiamo alle varie relazioni che si instaurano nel gruppo  in modo informale ed imprevisto, a richiami estemporanei per confrontarsi, affrontare problemi in situazioni  casuali che richiedono piccole iniziative a richiami, a raduni, allo scambio di informazioni su testi o convegni o mostre o …

Tutto il lavoro del gruppo può anche essere considerato come lavoro sociale perché la linea dell’avventura, della conversazione, del confronto, dell’approfondimento, portano le persone ad esserci e a non esserci in una scelta autonoma e consapevole che è di per sé uno dei risultati della dimensione dei gruppi e quindi  di PP.

Appare poi nella schema l’area del  gemellaggio con altri gruppi è il risultato non progettato dell’incontro  tra PP  ed il  gruppo “nonni per il futuro” che da due anni esplora il nuovo ruolo sociale ed affettivo di coloro che hanno nipoti.
Un gemellaggio che è tutto da inventare anche senza alcuna invenzione che apporti  modifiche,  ma semplicemente  per sapere che altre persone lavorano con la stessa metodologia e principi etici di PP. In un possibile incontro e scambio dove se ne avverta la necessità.
E’ un inizio e non sappiamo come si potrà evolvere.

“Progetti interni specifici” è una idea che dall’inizio si tentava di consolidare: offrire cioè progetti a nome PP come Associazione non profit con le sue caratteristiche giuridiche e di idee e competenze, ma anche di desiderio di utilizzare le risorse presenti nel gruppo per inventare .
Prodotti. Abbiamo indicato alcuni esempi di prodotti perché nel gruppo vi è la libertà di addentrarsi in avventure creative quando le occasioni o la curiosità o il piacere lo rendono indispensabile. I prodotti sono  sia  oggetti che progetti. Vedremo.

Il convegno di chiusura della stagione dei lavori è un rito che nel tempo si modifica anche in base ai bisogni che si avvertono. Questo documento è per quest’anno la ragione del  rito .
Altro rito è la cena di inizio estate che celebra la chiusura e segue il Convegno.

Il blog potrebbe diventare  uno strumento che ci permetterà una visibilità ed una diffusione della nostra identità adeguata ai tempi. Staremo a vedere. Praticamente un SITO stabile ed un blog dinamico ed aperto.

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